31 Dic L’IMPORTANZA NASCOSTA, NELL’EDUCAZIONE COLLETTIVA DELLA MUSICA
Il riposo delle feste favorisce naturalmente il pensiero. E forse, nell’ultimo giorno dell’anno, si è più propensi ai bilanci.
Con una semplice passeggiata, la mente ripercorre spontaneamente l’esperienza vissuta con gli allievi, suggerendo rielaborazioni, che mi piace pensare di restituire mediante un cammino rinnovato alla ripresa delle lezioni.
Credo di esprimere cosa nota a coloro che insegnano ed ai genitori che frequentano lezioni di gruppo con i loro bambini constatando che, in qualsiasi classe, al netto del non trascurabile impegno di ciascuno e del fondamentale contesto di vita individuale, esistano esigenze e tempi di apprendimento differenti : c’è sempre chi ha già capito e chi non ancora, creando bisogni ed obbiettivi diversi, complessi da gestire, al fine di guidare e stimolare al tempo stesso chi deve ancora imparare quanto chi può già approfondire : molto più semplice, per l’allievo quanto per l’insegnante, il percorso individuale, dove di fatto ciascuno va per la sua strada.
Precisando l’indispensabilità dei percorsi individuali, in avanzamento di qualsiasi disciplina, credo che, differentemente dal consueto ed in contrasto con la cultura tradizionale, nell’educazione musicale di base, ancor più strumentale, il lavoro di gruppo sia strategico per arricchire fin da subito l’allievo delle straordinarie possibilità di ascolto, confronto e condivisione, dove chi è in grado di approfondire, stimola chi necessità di maggior tempo, trovando nella ripetizione, meno naturale individualmente, la miglior occasione per addentrarsi ancor più nei contenuti, portando ulteriore conoscenza al singolo, nella pluralità delle sperienze di gruppo.
Una condivisione che, al contrario di competizione, arrichisce e costruisce : nella musica come nella vita.
Ecco, forse, il miglior augurio, per ogni inizio, per ogni proseguimento, in ogni tempo.
Paolo Bergamin, responsabile di Yamaha Music School Lugano
