LA PRATICA QUOTIDIANA : L’EDUCAZIONE MIGLIORE

LA PRATICA QUOTIDIANA : L’EDUCAZIONE MIGLIORE

Credo possa comprendere chi insegna, perché lo percepisce, perché la formazione e l’esperienza lo suggeriscono : ci sono momenti in cui l’educatore deve insistere per la sua strada, anche quando, per molto tempo, non vede risultati nei suoi allievi.

Esattamente come si chiede all’allievo di esercitarsi quotidianamente, così l’insegnante semina, quel che sa essere il bene per l’allievo. Ed all’improvviso, quando meno lo si aspetta, quel seme germoglierà e costituirà la base per i frutti migliori.

Piccole cose : alla scuola materna, all’inizio di una lezione di gruppo, quando ancora i bambini si preparano per concentrarsi, nel saluto musicale cantato percepisci che sono intonati, che non gridano, che apprezzano l’ascoltarsi. Anche solo per un attimo, certamente tutto inconscio : se lo chiedi non lo faranno…..ma l’hanno fatto, per abitudine, per quell’insistenza nella ripetizione della buona pratica, che quando diventerà cosciente porterà frutti meravigliosi.

Piccole cose : un bambino di 5 anni suona il violino ormai da mesi, senza particolari risultati; ma si percepisce che il suo approccio allo strumento è davvero corretto, senza tensioni muscolari e si intravede chiaramente che, nel momento in cui se ne renderà conto, potrà suonare al meglio ciò che vorrà.

“L’essenziale è invisibile agli occhi”, la celebre frase tratta dal “Piccolo Principe” di Saint Exupery, meglio sintetizza il percorso educativo in qualsiasi disciplina : è proprio ciò che non è apparente, ma profondo nei sentimenti, nelle intenzioni e nelle abitudini, che orienta radicalmente l’approccio alla vita.

L’insegnante è chiamato a guidare gli allievi consapevole di queste dinamiche dell’apprendimento.



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