04 Lug CON IL METODO YAMAHA COME E PERCHE’ FARE MUSICA DA PICCOLI
Con il metodo Yamaha come e perché fare musica da piccoli.
Se lo dicessero i musicisti sarebbe di parte.
Lo dice la scienza. Studi e ricerche dimostrano come la musica svolga un ruolo fondamentale per lo sviluppo psicofisico del bambino, fin dalla primissima infanzia. Per coloro che volessero approfondire, ecco una pubblicazione autorevole, cliccando qui .
Sintetizzando il succo è questo. Per le sue caratteristiche, il linguaggio musicale sviluppa, coordina ed equilibra al tempo stesso le facoltà emotive, intellettive e motorie del bambino. Sviluppando gradualmente l’attenzione, la disciplina, l’emotività, la capacità di ragionare e scegliere. Migliorando le relazioni interpersonali, sensibilizzando alla bellezza.
In poche parole : i bambini che fanno musica apprendono meglio in tutti i campi. Sono più attenti, perché sono abituati a far propri ed elaborare i contenuti in modo personale, perché sanno scegliere, ascoltando il contributo dei compagni.
Ne possiamo dedurre che per conseguenza sia fondamentale il più adeguato approccio.
Si crede molto comunemente che far musica significhi, fin da bambini, imparare a suonare uno strumento, per il quale sia necessario saper leggere il pentagramma : per conseguenza, nella misura di quanto e come si riuscirà a suonare, si comprenderà il linguaggio : ecco il metodo tradizionale.
Ecco perché, nonostante si sia compresa l’importanza di far musica fin da piccolissimi, è luogo comune considerare l’educazione prescolare come qualcosa “di preparatorio” a qualcosa che si farà “più concretamente” da più grandicelli, considerando opzionali proprio quelle esperienze che, se ben fatte, guideranno in futuro le migliori capacità di apprendimento.
Con il metodo Yamaha come e perché fare musica da piccoli è chiaramente spiegato. Come per l’apprendimento di una lingua, per i bambini è necessario l’esatto contrario di un metodo tradizionale : immaginare dapprima la musica attraverso le emozioni che suscita all’ascolto, anche aiutato dal movimento corporeo, per far proprio il linguaggio con il canto e darne nuove possibilità espressive con gli strumenti, a seguito dei quali sia necessario fissarne i contenuti sul rigo musicale, quale percorso che permetterà di far propri e di rielaborare i contenuti, per restituirli rinnovati, più che riproposti, imparando non solo ad eseguire ma anche ad improvvisare, variare e comporre, quale riflesso della più profonda comprensione del linguaggio.
Un approccio che ripercorre i più naturali processi di apprendimento, che sviluppa disciplina e creatività, attraverso il gioco, attraverso contenuti e modalità di insegnamento adeguati all’età degli allievi, a partire dalla prima infanzia, quale vero modo di apprendere e che consentirà loro di scegliere consapevolmente lo strumento, sulla base delle proprie caratteristiche e bisogni espressivi e così fare musica con capacità e soddisfazione.