ALLARME ATTENZIONE : NEI BAMBINI CALA SEMPRE DI PIU’

ALLARME ATTENZIONE : NEI BAMBINI CALA SEMPRE DI PIU’

Non sono un medico. Insegno musica ai bambini da tanti anni ed amo questo mestiere perché, come dico spesso, mi permette di imparare da loro e restituire un’esperienza rinnovata, mettendomi in discussione con me stesso, mettendomi in gioco con i bambini, aprendomi al dialogo e rielaborando le esperienze, in modo più adatto alle esigenze di apprendere.

Non posso tacere. Negli anni noto una sempre maggior difficoltà dei bambini a concentrarsi, nei più diversi contesti. Taluni casi, non rari purtroppo, evidenziano anomalie alle quali solo un dottore può dare maggiori e più esaurienti spiegazioni.

Ho una mia ricetta, desunta dai tanti dialoghi con colleghi e genitori. Anche complessa, composta da molteplici fattori, che provo qui a riassumere, senza banalizzare :

  • i bambini hanno orari da adulti, quando avrebbero bisogno di tempi e luoghi per loro : quante volte, svolgendo attività extrascolastica nelle scuole materne, vedo che il reale bisogno che avrebbero sarebbe stare a quell’ora nella loro cameretta a giocare con le loro cose, forse ad immaginarle;
  • i bambini spesso fanno troppe attività : il loro cuore e la loro mente non possono aprirsi a tutto e l’impressione che ho (è proprio una sensazione) e che la distrazione continua sia una forma di difesa dallo “stress di fare cose”; a casa, poi, non c’è spazio di tempo e mentale, ne tantomeno le forze, per interiorizzare gli apprendimenti (che serve vivere tante belle esperienze se poi non si possono metabolizzare)
  • non c’è più silenzio nella vita dei bambini, inteso come spazio di tempo, ma anche d’ambiente, per riappropriarsi della propria dimensione, a tal punto che fa paura qualora si trovino davanti o peggio non riescono nemmeno ad immaginarlo, il silenzio;
  • l’uso della tecnologia, specialmente in età prescolare, rovina il cervello : ma questo è il medico che lo deve dire ed un insegnante può solo sospettarlo o al massimo constatarlo;
  • a scuola disciplina e rispetto sono argomenti sempre più complessi da affrontare, dovuti da una mutata autorevolezza degli insegnanti e del mutato rapporto insegnante – allievo – genitore.

CHE FARE

Il mio sogno di educatore :

  • vederli al mattino a scuola lavorare per poco tempo ma in modo davvero concentrato, preparando l’ambiente di apprendimento perché non suggerisca distrazioni (si apprende anche dai muri) , con specifici comportamenti degli adulti a dare l’esempio, per guidare amorevolmente alla concentrazione, composta da una precisa strategia di comportamento e di un consolidato rapporto di fiducia con il bambino; ci sono tanti insegnanti davvero preparati, capaci, consapevoli, sensibili, che spesso, senza il sostegno delle famiglie, lottano contro i mulini a vento;
  • giocare tanto, anche alle scuole elementari, per liberare la mente, la fantasia, la creatività;
  • con orari adatti ai bambini, condizione necessaria per la loro miglior crescita, che a ben pensarci rappresenta il loro (ed il nostro) miglior futuro;
  • svolgere al pomeriggio quelle attività (poche) che permettano davvero loro di sviluppare cuore e mente, con contenuti e modalità consone alle età dei bambini, stimolandoli ad aprirsi alla novità, con curiosità e gioia;
  • un uso della tecnologia davvero vigile da parte dei genitori;
  • quel ripristino dell’autorevolezza degli adulti (insegnanti e genitori), capaci di mettere chiaramente ed amorevolmente quei paletti che non limitino i bambini ma li guidino con sicurezza nel percorso della vita.

Questa utopia costa uno sforzo collettivo davvero grande.  Così li salveremo dall’imperante fare convulso e voluto.

E apriremo le porte ad una visione qualitativa della vita, che farà cambiare il mondo.

 



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